sabato 11 dicembre 2010

11 dicembre – tempo di Avvento

Un rumore mi sveglia.

Qualcosa di indefinito… una specie di tonfo, o forse non è niente e stavo solo sognando, la cosa più probabile. In casa dormono tutti ma io non ho più sonno: è come se sentissi nell’aria qualcosa di diverso. Nulla di tangibile, solamente un’impressione.

Vado un attimo in salotto, guardo fuori dalla finestra ed ecco la sorpresa. Quello che sentivo era la neve.

Sta nevicando, e quando nevica il mondo diventa diverso. Tutto è più semplice, più pulito, più calmo: nessuno che corre, tutti che per almeno un attimo guardano il cielo con il nasImmag0218o all’insù e qualche fiocco di neve sul viso.

Vorrei vedere un mondo così più spesso fuori dalla finestra.

Sono tentata di aprirla ed uscire un attimo, a bearmi del silenzio del momento, del rumore della nevicata e del profumo della neve. Lo sentite? Quel profumo così fresco, così… così… così profumato che va condiviso, ma non può essere spiegato.

E’ notte, però le condizioni per una piccola avventura ci sono tutte.

clip_image002 Spalanco le imposte e all’improvviso una raffica di vento mi tira fuori e mi spinge distante… sopra i boschi imbiancati di fresco.

E continua a nevicare.

Una neve così soffice che ricopre ogni cosa, non un animale, un frullio d’ali, un raspare, niente.

Quando nevica è come se il mondo si fermasse.

Il cielo è di un bianco uniforme ed anche se è notte tutto è perfettamente illuminato dal quel bianco chiarore invernale.

Comincio a sentire un po’ freddo però, forse è il caso di tornare sui miei passi.clip_image002[4]

Ma a terra vedo delle impronte fresche. Forse qualcun altro ha avuto la mia stessa idea di un’avventura notturna.

Mi guardo intorno e provo a chiamare, ma non risponde nessuno. Tendo le orecchie per cercare di individuare qualche rumore, qualche scricchiolio…

Niente. Forse, se n’è già andato verso casa.. Però la curiosità non mi abbandona e decido di seguirle.

Il passo è un po’ faticoso nella neve alta, devo stare almeno un po’ attenta a non scivolare, altrimenti chi è che mi viene a prendere?

Dura poco il mio inseguimento, i passi portano verso il centro e lì si perdono nelle strade, oppure io non sono poi un così bravo segugio perché mi faccio distrarre da mille cose.

E dopo i silenzi e le luci quiete dei boschi, la sfavillante luminosità delle lucine Natalizie un po’ mi acceca.

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Non c’è nessuno in giro.

Il mondo è ancora e sempre più mio.

Ma… un attimo…

Una sagoma lì in fondo, nella casetta…

Dal comignolo esce un filino di fumo e non posso far altro che avvicinarmi e vedere chi c’è

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Babbo Natale.

E’ lui, esiste. Che stupidi gli adulti che vogliono farti credere che la magia in realtà è solo un’invenzione per bambini.

clip_image004Non lo voglio disturbare, non adesso. Ho ricevuto già adesso il regalo più grande… ho scoperto che credere è sufficiente! Non mi serve altro.

Sbadiglio, forse è davvero il caso di tornare nel letto, comincia anche ad albeggiare.

E come lo penso mi trovo alla finestra di casa, con passo leggero entro e mi infilo di nuovo nel lettone.

Forse è stato un volo vero, forse ho volato solo con la mente, chi lo sa, il mio cuore dice che era tutto vero, ed io sono contenta così!

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